Lettera del Governatore aprile 2022

Care amiche e amici,

la dedica del mese di aprile alla salute materna e infantile  nel calendario rotariano interroga ciascuno di noi su questo fenomeno che magari nella nostra società sembra scontato, ma che scontato in effetti non è. Certo, noi viviamo in una realtà in cui l’accesso alle cure per la salvaguardia della salute è universalmente riconosciuto da un sistema sanitario nazionale realmente per tutti, che è all’avanguardia nel mondo. Ma non è sempre così! 

In tante parti nel nostro pianeta la salvaguardia della salute per madri e bambini non è affatto garantita: pensiamo a tante  regioni, come quella dell’Africa subsahariana  o quella dell’Asia meridionale, nelle quali la mortalità di donne durante il parto e quella dei bambini appena nati  è molto alta. Tuttavia va riconosciuto il fatto che negli ultimi anni, attraverso gli sforzi congiunti dell’OMS e delle maggiori agenzie umanitarie, il tasso di mortalità da parto è progressivamente calato, ma ancora moltissimo resta da fare. Naturalmente la causa prima di questo triste fenomeno è l’estrema povertà in cui vive gran parte della popolazione di quelle regioni, la scarsa sensibilità delle istituzioni locali , le guerre che in quei territori spesso sono endemiche. Noi, che abbiamo la fortuna di vivere all’interno di società ricche, spesso questi fenomeni li sentiamo lontani, ma dovremmo riflettere forse meglio sul fatto che il triste fenomeno dell’immigrazione dovuta alla fuga dalle guerre o alla fame interpella anche noi sul da fasi per evitare il verificarsi di situazioni a rischio di malattie e decessi. Per la verità,  il nostro Rotary International su questo versante si è speso e si spende tantissimo. In primis va, infatti, ricordato quanti bambini abbiamo sottratto alla invalidità e alla morte attraverso quel poderoso piano di vaccinazione antipolio varato nel 1985 che si chiama Polioplus. Infatti, grazie a decenni di   di impegno da parte del Rotary e dei suoi partner, oltre 2,5 miliardi di bambini nel mondo hanno ricevuto  il vaccino orale antipolio. Ma il Rotary non solo End Polio Now. Basti pensare a quanto sta facendo in questi giorni a sostegno di mamme e di bambini che si trovano sotto attacco bellico in Ucraina, aiutandoli sia sul posto sia nel nostro Paese, considerando l’alto numero di rifugiati che si sta riversando anche in Italia per sfuggire alla guerra scatenata dalla Russia. E’ stata ed è una corsa continua dei club e dei distretti rotariani sul versante della solidarietà, che sta dando frutti notevolissimi.

E voglio dire con orgoglio che anche il nostro Distretto sta dando un supporto importante per aiutare chi soffre in questa sciagurata circostanza.

Certo l’impegno verso chi vediamo soffrire e vogliamo garantire da rischi relativi alla salute è immediato perché certe situazioni ricadono immediatamente sotto i nostri occhi, ma non dobbiamo dimenticarci nemmeno per un attimo che tutti noi abbiamo anche degli obblighi morali nei confronti dei popoli sottosviluppati che pagano un prezzo assai salato in termini di malattie e di decessi.  

Al riguardo dobbiamo ricordarci sempre dell’umanità che è in ciascuno di noi e che ci rende “fratelli tutti”, per usare un’espressione efficace usata da Papa Francesco. E questa umanità non può avere limiti o muri, ma deve esplicarsi sempre laddove ci sia un bisogno.

Homo sum: humani nihil a me alienum puto, “sono uomo, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me”.

Con queste parole, già nel II secolo a.C. il commediografo  Terenzio indicava ai Romani il valore dell’humanitas, in una società che ancora era legata a stereotipi, i quali facevano di quella romana una società apparentemente ignorante del diverso, del cambiamento, della complessità dell’uomo.

Sono trascorsi da quel tempo più di duemila anni:  dopo Terenzio e il suo ideale di humanitas la nostra civiltà ha conosciuto il Cristianesimo, il Rinascimento, e soprattutto l’Illuminismo, che ha posto l’accento su una triade di valori come libertè, egalitè, fraternitè, che stanno, o dovrebbero stare, a fondamento della nostra convivenza civile.

Allora, è mai possibile che ancora oggi, a causa di una insensibilità a volte diffusa, ci si debba occupare di scarsa assistenza medica, di malattie che, curabili con poco , portano, invece, alla morte migliaia e migliaia di mamme e di bimbi proprio per mancanza di medicine e di assistenza sanitaria?

Noi che pensiamo di vivere in una società altamente civilizzata, e in gran parte lo siamo, non possiamo rimanere insensibili nei confronti di chi soffre e muore  a causa soprattutto della povertà, anche in considerazione di qualche responsabilità che abbiamo, per certe scelte di sfruttamento colonialistico che abbiamo messo in essere in un passato non troppo lontano

.Gaetano


Governor’s letter April 2022

Dear Friends,

the dedication of the month of April to maternal and child health in Rotary calendar questions each of us in this phenomenon that in our society seems to be taken for granted, but that effectively it is not taken for granted.

In fact, we live in a reality where the access to treatment for the safeguard of health is niversally recognized by a national sanitary system for everybody that is at the forefront in the world.  But it is not always like so!

 In many parts of our planet, the safeguard of maternal and child health is not guaranteed at all: think of the so many regions like that of subsaharian Africa or that of South Asia, where mortality of women during childbirth and of newborn babies is very high.

 Nevertheless,  it must be recognized that, in the last years, through joint efforts of OMS and of the major humanitarian agencies, the rate of mortality for childbirth dropped progressively, but much still remains to be done.

Naturally, the first cause of this sad phenomenon is the extreme poverty in which the major part of population lives, poor sensitivity of local institutions, wars that in these territories are endemic. We, who are so lucky to live inside rich societies, often feel these phenomenon far, but  we should perhaps better reflect on the fact that the sad phenomenon of immigration due to the escape from war or hungry also ask us what to do in order to avoid the risk of diseases and deaths.  

Telling the truth, our Rotary International has spent its time on this side and it spends a lot.

In primis we must remember the so many children subtracted from disability and death with that powerful antipolio vaccination plan, started in 1985 that is PolioPlus.

In fact thanks to decades of commitment from Rotary and its partners, beyond 2.5 billion of children in the world received antipolio oral vaccine.   But Rotary is not only End Polio Now.

Just think about what it is doing in these days to support of mothers and children who are in war attack in Ukraine, helping them either in their place or in our Country, considering the high number of refugees who are arriving in Italy to escape from war unleashed by Russia. It was and it has been a continuous run from clubs and Rotarian districts on the side of solidarity that is giving excellent results.

And I want to say with pride that also our District is giving an important support to help those who are suffering in this tragic event.

Certain the commitment towards those who suffer and we want to safeguard from health related risks is immediate because certain situations fall before our eyes immediately, but we must not forget, not even for a second, that we all have also some moral obligations towards the underdeveloped populations who pay a very high price in terms of diseases and deaths.

We must always remind us of the humanity that is in each of us, and that makes us “brothers all” to use an expression of Pope Francesco. And this humanity cannot have limits or walls, but it must be present where there is a need. Homo sum: humani nihil a me alienum puto”, I am a man nothing of what is human it is foreign to me”.

With these words, in the 2nd century a.C. the play writer Terenzio indicated the values of humanity to the Romans, in a society still linked to stereotypes that made Rome apparently ignorant of what was different, of changing, of man complexity.

More that two thousand years passed from that time, after Terenzio and his ideals of humanitas, our civilization knew Christianity, Renaissance and above all Illuminism that emphasized three values: libertè, egalitè, fraternitè, that stand or should stand at the foundation of our civil coexistence.

Then, is it never possible that still today, due to a sometimes-widespread sensitivity, we have to take care of poor medical care, of diseases that, treatable with little, instead they lead to death thousands and thousands of mothers and children precisely for lack of medicines and sanitary assistance?

We, who think to live in a highly civilized society, and that mostly it is like this, cannot remain numb towards those who suffer and die, because of poverty, also considering some responsibility we have for some choises of colonial exploitation we have put in place in a not too distant past.  

                                               Your Gaetano