Lettera del Governatore febbraio 2022
Care socie e cari soci,
il mese di febbraio nel calendario rotariano è dedicato alla pace e alla risoluzione dei conflitti e io penso che in questo tempo, caratterizzato prevalentemente dal dilagare della pandemia, una riflessione anche sulla pace andrebbe sempre fatta, soprattutto mentre si sente purtroppo il rumore delle armi, russe e americane, che si ammassano da una parte e dall’altra ai confini dell’Ucraina. Per non parlare poi di tante altre parti del mondo, nelle quali i bombardamenti, gli attentati, le stragi spesso rendono la vita umana una vera e propria tragedia.
Il Rotary, che ha seggio all’ONU e che quindi vive da vicino le tensioni internazionali, ha instituito ben sei Centri per la pace che si appoggiano ad altrettante strutture universitarie per assegnare ogni anno cento borse di studio a giovani professionisti che si propongono di diventare “ambasciatori della pace” lavorando in sinergia con governi, comunità e agenzie internazionali con l’obiettivo di contrastare guerre e conflitti. Tale impegno del Rotary nasce dalla consapevolezza che è necessario diffondere sempre più nel nostro pianeta una autentica cultura della pace. La pace insomma va istillata nei cuori umani, affinché in essi alberghi sempre di meno il senso di sopraffazione, il seme della violenza, l’egoismo e la cupidigia.
Ma, attenzione, quando parliamo di pace noi rotariani, non dobbiamo intendere questo termine solamente come pace militare o politica o diplomatica. Infatti questa accezione del termine “pace”è solo una delle tante che possono connotare tale parola. La pace, infatti, deve essere soprattutto una dimensione interiore, deve (o dovrebbe) caratterizzare il nostro modo di fare; la pace dovrebbe essere soprattutto, una disposizione alla benevolenza, alla giustizia, alla comprensione reciproca e dovrebbe connotarsi come pace interiore, senza alcuna asprezza, insensibilità ed egoismo. E in tal sensoessa si coniuga strettamente e più ampiamente con la risoluzione dei conflitti. Io penso che, se cominciamo a lavorare sulle coscienze, probabilmente, anche se a tempi relativamente lunghi, riusciamo a dare il nostro contributo alla pace. Certo a noi rotariani è dato di impegnarsi per l’affermazione della pace, ma certamente non ci è dato di risolvere gli enormi problemi che a volte rendono impossibile la pace fra i popoli, ma , come diceva Don Pino Puglisi, martire a me molto caro, “se ognuno fa qualcosa,…..”.
E direi di più: occorre che, per radicare un sincero sentimento di pace, dobbiamo iniziare dalla nostra prossimità. In che senso? Nel senso che dobbiamo iniziare dai nostri club, praticando al loro interno sentimenti di pace, di accettazione delle ragioni dell’altro, di rispetto per la persona umana. E invece, a volte , per fortuna non molte, sembra prevalere la prevaricazione, lo scontro, il rifiuto di comprendere le ragioni altrui e questo mina dal profondo quella che noi rotariani definiamo “l’amicizia rotariana”. E allora guardiamoci dentro e nella introspezione di noi stessi dobbiamo assolutamente trovare le ragioni per una convivenza pacifica scevra di conflitti. Inoltre cerchiamo di promuovere la conoscenza di costumi, di culture e di popoli diversi, che , non dimentichiamolo, fa parte del nostro DNA di rotariani, nella consapevolezza che i conflitti a tutti i livelli spesso nascono da una mancata e sincera conoscenza dell’altro, popolo o uomo che sia.
Papa Francesco ci aiuta a comprendere i valori che stanno a fondamento della pace quando afferma “Dobbiamo essere costruttori di pace e le nostre comunità devono esserescuole di rispetto e di dialogo con quelle di altri gruppi etnici o religiosi, luoghi in cui si impara a superare le tensioni, a promuovere rapporti equi e pacifici tra i popoli e i gruppi sociali e a costruire un futuro migliore per le generazioni a venire.”
Sono parole pronunciate dal Papa in occasione della XXVIII edizione dell’Incontro Internazionale Uomini e Religiosi promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, l’8 settembre del 2014 e si rivolgono, come sempre accade per le parole dei Pontefici,urbi etorbi, a tutta l’umanità.
Ma a me piace pensare che siano anche parole rivolte espressamente a noi rotariani che abbiamo nella nostra mission il dialogo e la comprensione fra gli uomini e fra i popoli di tutto il Pianeta.
Con affetto
Gaetano
Governor’s letter february 2022
DEAR Friends,
The Month of February, in the Rotarian calendar, is dedicated to peace and conflicts resolution and I think that, in this time, characterized mostly by the pandemic, a reflection also on peace should be always done, above all while the sound of Russian and American weapons, massing at the borders of Ucrain, is heard. Not to mention then of many other parts of the world, where bombing , attacks, massacres often make human life a real tragedy.
Rotary, that holds a seat at ONU and lives closely the International tensions, has set up well six seats for peace that lean on as many University structures to award , every year, one hundred scholarships to young professionals, who want to become “ Peace Ambassadors” working together with Governments, Communities, and International Agencies with the goal to contrast wars and conflicts.Such a commitment of Rotary comes from awareness that an authentic culture of peace is more and more necessary in our planet.
Peace must be installed in human hearts, so that the sense of overwhelm, the seed of violence, selfishness and greed less and less hotel.
But pay attention, when we speak of peace, we Rotarians must not understand this term only as military, diplomatic or political “peace”.
In fact this meaning of the term peace is only one of the many possible connotations of the word. In fact, peace must be above all an interior dimension. It must (or should) characterize our way of doing, peace shoul be a disposition to benevolence, to justice, to mutual understanding ; it should be an interior peace, without any sharpness, insensitivity and selfshness.
In such sense it combines closely and widely with conflicts resolution.
I think that , if we start working on consciousness, probably, even if in long terms, we succed giving our contribution to peace.
It is certain that we, as rotarians must committ ourselves to peace affirmation, but we cannot solve the enourmous problems that make impossibile peace among people.
But as Don Pino Puglisi, used to say, a martyr very dear to me, “ If Each of us does something…”
I would say more ; we must start from our proximity to eradicate a sense of peace. How? We must start from our clubs, practising inside them a sense of peace, acceptance of the others, respect of human beings.
But it sometimes happens, that prevarication, clash the refusal to understand other’s reason seem to prevail.
Theses attitudes under mine from the depth the so-called “Rotarian Frienship”.
And then let’s look inside and in our introspection, we must absolutely find the reasons for a pacific living togeher, without conflicts.
Further, we must try to promote knowledge of customs , traditions and different people, that, we should not forget,is part of our DNA as Rotarians, in the awareness that conflicts, at every level, arise from a lack and sincere knowledge of the other, people or man whatever.
Pope Francesco helps us to understand the values that are the foundation of peace, when he says:” We must be builders of peace and our communities must be schools of respect and dialogue with those of other ethnic or religious groups, places where we learn to overpass tensions and to promote equal and pacific relationships among people , social groups and to build a better future for next generations-“
These are words pronounced by the Pope in the 28th edition of the International Meeting Men and Religious promoted by the Community of Sant’Egidio, on the 8th of September of 2014 and they are, as it always happens for the wordsof the Popes, urbi et orbi, to all humanity.
But I like to think that these are words for us Rotarians, who have, in our mission, dialogue and understanding among women and men and people from al lover the planet
With affection
Your Gaetano