LA SICILIA, sez. CATANIA.CALENDARIO -- VENERDì 29 GENNAIO 2010 pag 40 - Splendido, unico, di grande valore artistico e storico, il tesoro di Sant’Agata, nella varietà e ricchezza dei suoi gioielli, ricopre con gli esemplari più belli e significativi
il busto reliquiario della Santa Patrona di Catania che, in processione sul fercolo torna ad offrirsi, nei giorni dei festeggiamenti agatini, alla devozione e alla commozione dei cittadini. Dei gioielli del tesoro di Sant’Agata in un interclub tra il Rotary Catania Est , per iniziativa del presidente Benedetto Majorana della Nicchiara, e il Rotary 4 Canti Centenario, presidente Adriana Ciancio, hanno parlato
il comm. Luigi Maina, capo cerimoniale del Comune, presidente del comitato per la festa di Sant’Agata ed il dott. Ugo Longobardo, gioielliere responsabile tecnico
del tesoro di Sant’Agata. Legati con una rete d’oro, argento e acciaio al busto reliquario realizzato nel 1376 da Giovani
Di Bartolo su incarico del vescovo Marziale e desiderio di Papa Gregorio XI, i più di 300 gioielli ed ex-voto ricoprono interamente il petto e le spalle della Santa in un fitto intreccio di ori, smalti, perle e pietre preziose incastonate
nelle gioie. Nel luccichìo delle gemme prevalgono le ametiste, gli smeraldi, le perle, gli zaffiri, i diamanti, alcuni coralli scolpiti, mentre, stranamente, è presente
un solo esemplare di ambra del Simeto. Tra i gioielli più importanti, tutti eseguiti a mano da orafi siciliani, fiorentini e spagnoli, la corona che poggia sui lunghi
capelli in foglia d’oro che incorniciano il volto della Santa Bambina: attribuita a Riccardo Cuor di Leone è invece opera di orafi siciliani, composta di tessere imperniate
tra loro con incastonati topazi , granati, zaffiri, acqua marina e perle. Nella parte centrale del busto, tra preziose spille e fermagli, diverse croci di varia pregiata fattura artigianale, in oro, smalti, smeraldi sono rispettivamente dono del cardinale Nava, di monsignor Ventimiglia, del cardinale Dusmet, e si evidenzia tra le gioie, la Legion d’Onore di Vincenzo Bellini e lo stemma degli Aragonesi con l’aquila bicipite. Fili di perle orientali adornano il collo, mentre il collare di smeraldi di Ferdinando De Acune del XV sec, circonda le spalle ed il busto insieme a numerosi
collari di tessere , catene e maglie d’oro , smalti e gemme che ordinati e composti, in vari stili, lo ricoprono interamente. (Milly Bracciante)
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