NEWS Il Rotary Club Castellammare del Golfo all’udienza di Papa Francesco - 04/05/2016
Il Rotary Club Castellammare del Golfo Segesta Terre degli Elimi ha finanziato la borsa di studio assegnata a Lidia Di Giorgi dandole la speciale opportunità di fare il viaggio a Roma, di partecipare all’udienza papale, di incontrare ed abbracciare Papa Francesco. “Incontrare Papa Francesco è stata una grande emozione, dice la presidente Anna Maria De Blasi, intrisa da una straordinaria umanità â€.
Tutto ciò è stato possibile, grazie all’impegno profuso dal Club nella realizzazione del progetto di service:una borsa di studio per i "Sibling - Amorevolmente insieme". Grazie ai soci che hanno partecipato, grazie a tutti coloro che hanno contribuito a far diventare realtà questo momento, frutto di un percorso ideato e programmato dalla presidente Anna Maria De Blasi.
Lidia Di Giorgi è una ragazza speciale. Cresciuta in fretta. Cresciuta con l’affetto delle persone che le sono state vicino. All’età di diciassette anni ha perso la madre. Ha affrontato la vita con tanta determinazione, guidata da una forza interiore che sprigiona voglia di vivere da tutti i pori. È una guerriera, non molla mai.
È ipovedente, come le sue sorelle. Ha un grande dono, quello del canto, e quando canta, fa vibrare le corde dell’emozione. Lidia è bravissima. Suona il pianoforte, frequenta la facoltà di Giurisprudenza. Il suo obiettivo è quello di laurearsi in Diritto Civile di famiglia, un ambizioso, traguardo.
Giorno 4 maggio Lidia, accompagnata dalla presidente del R.C. Castellammare del Golfo Segesta Terre Elimi, Anna Maria De Blasi, ha vissuto nella semplicità delle parole e dell’abbraccio di Papa Francesco la felicità , una incontenibile felicità nel ricevere il dono della benedizione papale, la benedizione del Signore custode e Misericordioso. Ha vissuto, anzi, hanno condiviso Lidia ed Anna Maria, l’emozione di aver ricevuto qualcosa di grande: una rugiada celestiale, una pioggia di grazia, di amore, di forza interiore che fa sentire protetti.
“Miserando atque eligendo†è il motto scelto da Papa Francesco per il suo pontificato e “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia (Mt 5,7) è la beatitudine cui ispirarsi nella quotidianità delle nostre azioni e delle relazioni con gli altri, “portando ad ogni persona la bontà e la tenerezza di Dioâ€. Siamo costruttori di una nuova umanità . 'Noi cristiani
non dobbiamo essere chiusi, perché avremo la puzza delle cose chiuseâ€. Lo ha detto, a braccio, il Papa ai circa 21mila fedeli riuniti in piazza San Pietro per l’udienza. Al centro della catechesi, la parabola del Buon pastore, che ci insegna come “nella visione di Gesù non ci sono pecore definitivamente perdute, ma solo pecore che vanno ritrovate.
Per Dio nessuno è mai definitivamente perduto, mai! Fino all’ultimo momento Dio ci cercaâ€, basta pensare al buon ladrone. “Nella comunità cristiana c’è sempre qualcuno che manca e che se ne è andato lasciando il posto vuotoâ€, l’analisi di Francesco: guai, allora, a “chiudersi in sé stessi, nelle piccole comunità , nella parrocchia, ritenendosi i giustiâ€. “Dio non conosce la nostra attuale cultura dello scartoâ€, ha detto ancora a braccio il Papa: “Dio non scarta nessuna persona, Dio ama tutti, cerca tutti, uno per uno! Lui non conosce questa parola ‘scartare la gente’, perché è tutto amore e tutta misericordia".
“Nessuna distanzaâ€, infatti, “può tenere lontano il pastore e nessun gregge può rinunciare a un fratello. Trovare chi si è perduto è la gioia del pastore e di Dio, ma è anche la gioia di tutto il gregge!â€. “Siamo tutti noi pecore ritrovate e raccolte dalla misericordia del Signore, chiamati a raccogliere insieme a Lui tutto il gregge.(Pietra De Blasi
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